Cessione del quinto e gli obblighi del datore di lavoro
Tra i prestiti personali più richiesti e più erogati in Italia ci sono quelli con la cosiddetta formula della cessione del quinto dello stipendio. In pratica con il prestito con la cessione del quinto il contraente si impegna ad estinguere il prestito, in base al piano di ammortamento concordato con la banca o con la società finanziaria, attraverso la cessione di una quota dello stipendio o salario fino ad un quinto della somma percepita mensilmente e valutata al netto di tutte le ritenute di legge applicate in busta paga. Dal punto di vista normativo, l'introduzione della formula del prestito con la cessione del quinto risale in Italia al lontano 1950 per quello che, nel rapporto tra creditore e debitore, è uno dei prodotti di accesso al credito più richiesti e più erogati come sopra accennato.
Cessione del quinto, chi può chiedere il prestito
In Italia il prestito con la formula della cessione del quinto dello stipendio o della pensione può essere chiesto dai lavoratori del pubblico impiego, dai pensionati e dai lavoratori del settore privato. Il prestito con la cessione del quinto si distingue da tutte le altre forme di accesso al credito in quanto il rimborso, e quindi il pagamento delle rate, avviene direttamente in busta paga.
E questo significa, per esempio, che per un prestito con cessione del quinto da parte di un lavoratore privato, è il datore di lavoro obbligato a trattenere la rata, che è indicata nel contratto, dalla busta paga del lavoratore dipendente per poi versarla alla banca erogante il prestito. Così come il soggetto che preleva l'importo della rata mensile, per la cessione del quinto stipulata da un pensionato, è rappresentato dall'istituto di previdenza o dalla cassa previdenziale di riferimento.
Cessione del quinto, obblighi del datore di lavoro
Per il datore di lavoro uno degli obblighi, come sopra accennato per il dipendente che stipula un prestito con la cessione del quinto dello stipendio, è rappresentato dal trattenere la rata da versare alla banca erogante. Il datore di lavoro è quindi incaricato del pagamento della rata ma non è in ogni caso responsabile del corretto pagamento del prestito. In caso di dimissioni, licenziamento, aspettativa, il datore di lavoro risulta essere legittimato all'interruzione del pagamento della rata. Ed ancora, in caso di dimissioni oppure di licenziamento, tra gli obblighi del datore di lavoro c'è quello di trattenere ogni somma che è stata maturata dal dipendente presso l'azienda, e versare tale somma all'istituto di credito che ha erogato il prestito con la cessione del quinto.
Cessione del quinto, le caratteristiche
I prestiti con la formula della cessione del quinto possono essere erogati con un piano di ammortamento avente una durata non superiore ai 10 anni, ovverosia con rimborso in massime 120 rate mensili. L'importo della rata mensile non può in ogni caso superare la soglia di un quinto dello stipendio o della pensione netta percepita mensilmente, mentre il TAEG, il Tasso annuo effettivo globale, è l'indicatore che comprende tutti i costi del finanziamento.
Cessione del quinto, la copertura assicurativa obbligatoria
Oltre al prelievo diretto in busta paga, il prestito con la cessione del quinto presenta la caratteristica della stipula obbligatoria di una polizza. Trattasi, nello specifico, della copertura assicurativa che, per i casi di premorienza e di perdita del posto di lavoro, va a tutelare l'intermediario finanziario che eroga il finanziamento. Per i pensionati, che percepiscono la pensione vita natural durante, la copertura assicurativa riguarda solo il rischio di premorienza. Inoltre, rispetto alla cessione del quinto richiesta da un lavoratore dipendente del settore privato, la cessione del quinto per un lavoratore della pubblica amministrazione, per la banca, si presenta come un finanziamento meno rischioso. In altre parole il dipendente pubblico ha più facilità di accesso alla cessione del quinto rispetto ad un lavoratore del settore privato anche in termini di costi applicati per il credito, ovverosia in termini di tasso di interesse, e di premio da pagare per l'assicurazione obbligatoria.
Cessione del quinto, a chi rivolgersi
In Italia il prestito con la cessione del quinto è uno dei prodotti di accesso al credito più richiesti e più erogati dalle banche e dalle società finanziarie. Di conseguenza gli interessati possono rivolgersi a grandi istituti di credito come Intesa Sanpaolo ed UniCredit, e lo stesso dicasi per società leader nel credito al consumo come Findomestic e Compass.
Per esempio, attualmente con UniCredit i dipendenti pubblici possono chiedere un prestito con la formula della cessione del quinto potendo ottenere un massimo erogabile di 72 mila euro. Per i pensionati in convenzione con l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) si possono ottenere con la cessione del quinto fino a 69 mila euro e fino ai 47 mila euro per i lavoratori dipendenti del settore privato.
Il piano di ammortamento del prestito UniCredit con la cessione del quinto è di minimo 24 e massimo 120 mesi con addebito diretto sulla busta paga o sulla pensione fino ad 1/5 dell'importo netto a fronte delle coperture assicurative, previste dalla normativa vigente, che sono a carico della Banca. Avvalendosi di un consulente dedicato del Gruppo bancario europeo quotato in Borsa a Piazza Affari, i clienti possono chiedere nei giorni lavorativi un preventivo per il prestito UniCredit con la formula della cessione del quinto senza impegno in poco tempo.
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