Finanziamenti per le Start-up: come ottenere un prestito per start up e a chi rivolgersi, informazioni anche sul crowfounding
Per chi inizia a fare impresa, una delle principali difficoltà è quella di accedere al credito. Una strozzatura che se vale per le PMI italiane operanti da anni, si fa sentire ancora maggiormente per chi invece sia alle prime armi.
Come è ormai noto, il sistema bancario tricolore si trova ormai da tempo a dover fare i conti con un problema molto forte, quello dei cosiddetti crediti deteriorati, o incagliati. Di cosa si tratta? In pratica di quei finanziamenti concessi a soggetti che poi sono entrati in grave difficoltà, anche a causa della crisi economica ancora in atto, e non sono riusciti ad onorare i piani di rientro fissati a livello contrattuale con l'ente erogante.

Di fronte a questa situazione, il sistema bancario ha quindi ristretto notevolmente i criteri di accesso al credito, colpendo in particolare la cosiddetta economia reale, ovvero famiglie e sistema produttivo. In questo quadro trovare finanziamenti per imprese di nuovo conio, le start up, non è facile.
Cos'è una start up?
Con il termine di start up si intendono le imprese fondate da poco tempo e spesso operanti sul web, formate da giovani che vogliano misurarsi con il mondo imprenditoriale, magari contando su idee considerate innovative e potenzialmente vincenti in un confronto coi mercati.
Il loro principale problema è appunto quello di reperire i finanziamenti per impiantare l'impresa e dotarla di gambe per farla camminare. Per farlo e riuscire a convincere investitori coraggiosi a puntare sul progetto nascente, esse devono dare vita ad alcuni passaggi ineludibili, a partire dal business plan, ovvero il progetto analitico in cui devono essere individuati gli obiettivi da raggiungere in un determinato periodo, deve essere realizzata l'analisi dettagliata del mercato di riferimento, indicate le caratteristiche della concorrenza, le strategie da attuare e le risorse economiche necessarie per la sua realizzazione.
Finanziamenti per start up: dove trovarli?
Tra i modi per reperire finanziamenti, ce n'è uno che va sempre più affermandosi anche in Italia, nonostante un ritardo di partenza, ovvero il crowdfunding. In pratica, chi ricorre a questo metodo si rivolge a piattaforme online presentando il suo progetto e chiedendo il finanziamento a chi lo reputi valido, anche per importi minimi. Secondo gli ultimi dati, anche in Italia ormai sarebbero decine le piattaforme che operano in tal senso e che spesso riescono a sopperire alle mancanze del sistema bancario tradizionale.
Non bisogna però far passare il messaggio che le banche non diano finanziamenti alle start up, in quanto non è propriamente vero. Esistono istituti bancari che se da un lato si accostano al settore con grande prudenza, dall'altro non esitano ad allentare i cordoni della borsa ove si rendano conto della effettiva validità del business plan proposto.
Altra strada da praticare per i giovani imprenditori, è poi quella statale e degli enti locali. In particolare, a livello statale è Invitalia a farsi carico del problema. Si tratta dell'Agenzia nazionale per l'attuazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, la cui azione avviene su mandato del Governo al fine di accrescere la competitività del Paese, in particolare nelle Regioni del Sud, approntando una serie di strumenti operativi. Tra i quali vanno ricordati ad esempio gli incentivi alla brevettazione e alla valorizzazione economica dei brevetti, e l'autoimprenditorialità, ovvero la promozione dell'imprenditorialità a patto che le forme societarie mostrino una prevalenza di soci under 35, sia numerica che di capitale.
La proposta di Unicredit: Nuove Imprese - Start Up
Per quanto riguarda il primo canale, quello bancario, va messa in rilievo intanto la proposta di Unicredit, ovvero Nuove imprese – Start Up, una agevolazione rivolta a tutti i professionisti che intendano crearsi una propria posizione lavorativa mettendosi in proprio, senza aspettare il posto fisso, che del resto in Italia non esiste più. Unico requisito necessario per accedere a tale finanziamento per le start-up è rappresentato dall'iscrizione alla Camera di Commercio, che non deve essere stata portata a termine da più di 21 mesi.

Il finanziamento offerto da Unicredit consente di sostenere tutte le spese collegate all'acquisto delle attrezzature e degli apparecchi per svolgere l'attività, sino a un capitale massimo di 100mila mila euro. La cifra ottenuta deve poi essere rimborsata con un piano di ammortamento massimo di 7 anni, mediante rate personalizzabili. Il tasso fisso consente di stabilire un importo costante della rata mensile o semestrale permettendo di pianificare il tutto senza l'assillo della possibile difficoltà economica.
La proposta di Banca Marche: You Start Up
Anche Banca Marche ha deciso di sostenere il mondo delle nuove imprese, tramite You Start Up, un prestito chirografario che consente di avere il capitale con una sola firma. Il tasso per il prestito, che ha un massimale posto a quota 35mila euro, o per un mutuo fondiario, per una somma massima di 60.000 euro, è variabile. Il piano di ammortamento ha una durata tra i 60 e i 180 mesi, riservato a tutti i soggetti interessati a tale tipologia di prestito.
La proposta di Intesa San Paolo: Finanziamento Investimenti Business
Non poteva mancare in questo quadro Intesa San Paolo, che è sceso a sua volta in campo con Finanziamento Investimenti Business, la specifica proposta rivolta alle nuove imprese, con il preciso compito di sostenerne la fase di avvio. Il prestito agevolato in questione va ad inserirsi nell'iniziativa Neo Impresa, strumento varato per la creazione di micro e piccole imprese. Il prestito personale avviene sotto forma di finanziamento dedicato ai liberi professionisti in modo tale da sostenere le spese e gli investimenti già effettuati da non più di 12 mesi e quelli in corso e/o in progetto necessari per poter avviare la propria attività individuale.
Si tratta di un prestito chirografario il cui piano di rimborso può arrivare sino a 10 anni, con il quale è possibile ottenere fino a 750mila euro, somma che può essere raggiunta cumulando la somma erogabile ad ulteriori interventi pubblici che si rendano necessari per poter avviare la propria attività imprenditoriale.
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