Mutuo a tasso fisso, perché sceglierlo?
Acquistare casa è un passo importante, oltre che un traguardo ambito da tanti. Quando arriva il momento giusto, una delle prime cose da fare è quella di rivolgersi ad un istituto di credito o ad una società finanziaria per richiedere un mutuo, ovvero un finanziamento a medio-lungo termine che ci permetta di compiere questo grande passo e di acquistare l'immobile dei nostri sogni. Il soggetto richiedente, all'atto della stipula del contratto, deve valutare per bene l'importo del finanziamento richiesto e della rata, oltre che il tasso applicato dalla banca che rappresenta il reale costo del finanziamento.
Che cos'è il mutuo a tasso fisso?
Un mutuo con tasso fisso è un finanziamento che prevede una rata costante per tutta la sua durata. Il suo indice di riferimento è l'Irs, ovvero l'Interest Rate Swap. La maggior parte di coloro che sceglie una formula finanziaria con tasso fisso predilige una certezza, quella che l'importo della rata non subirà alcuna variazione. Se da un lato questo rappresenta un punto di forza, per altri è anche una debolezza in quanto il tasso fisso costa solitamente in più di quello variabile e non può usufruire di ulteriori agevolazioni per oscillazioni del mercato.
Ricapitolando, il mutuo a tasso fisso presenta tutte le rate di ammortamento uguali per l'intera durata del finanziamento. Nel momento in cui il mutuatario sottoscrive il contratto, già saprà a priori la durata del mutuo, l'importo di ogni singola rata e soprattutto la cifra che dovrà restituire all'istituto di credito che ha erogato il finanziamento.
Come chiarito in precedenza il tasso fisso viene determinato, oltre che dallo spread della banca, anche dal parametro di riferimento, l'Irs noto anche come Eurirs. Per un mutuo della durata di 30 anni la quotazione finita di un tasso fisso medio è pari al 5,2%.
Il tasso Irs è uno strumento utilizzato dalle banche nella stipula dei contratto a tasso fisso. Una sorta di provvedimento che serve a tutelare il credito degli istituti qualora il costo del denaro fosse superiore alla rata fissata pagata dal mutuatario.
Quali sono i vantaggi del mutuo a tasso fisso?
Sicuramente uno dei punti a favore più importanti di questa formula finanziaria è dato dalla sua principale garanzia, ovvero quella di assicurare la massima tranquillità al mutuatario. Ognuno conosce la rata che dovrà pagare ogni mese; l'importo non potrà mai cambiare ma sarà equilibrato rispetto alla situazione reddituale e soprattutto alle esigenze della famiglia. Insomma non sono previste sorprese. Scegliere un finanziamento con tasso fisso significa poter pianificare le uscite mensili con una maggiore puntualità oltre che essere ben cosciente che alla fine del piano di ammortamento la rata sarà inferiore rispetto al reddito futuro. Che vuol dire? Tra 20 o 30 anni la rata del mutuo sarà la stessa ma questo importo graverà di meno perché lo stipendio dovrebbe aumentare con il passare del tempo.
Gli svantaggi di un finanziamento a tasso fisso, scopriamoli insieme
È noto a tutti che il mutuo a tasso fisso è più oneroso rispetto a quello variabile: la differenza tra queste due tipologie tradizionali è di circa il 2%. Inoltre tra gli svantaggi c'è sicuramente il fatto che i mutui a tasso fisso non possono usufruire delle agevolazioni che il mercato può offrire in alcuni periodi.
A chi si rivolge questo tipo di mutuo?
Questa formula finanziaria è solitamente indicata per i lavoratori dipendenti e per coloro che preferiscono non avere spese impreviste, ma beneficiare di una certa serenità d'animo. Parliamo di dipendenti statali a tempo indeterminato con una situazione lavorativa stabile. Si tratta di nuclei familiari che hanno un reddito costante e solitamente non soggetto ad incrementi di salario. La sottoscrizione di un mutuo a tasso fisso appare ideale per chi non vuole rischiare e vuole conoscere con precisione, già prima della firma effettiva del contratto, il valore delle rate e l'ammontare complessivo del debito. Naturalmente questi finanziamenti sono consigliabili quando è prevista una crescita dell'inflazione che causerà dunque un aumento del costo del denaro.
A cosa fare attenzione quando accendiamo un mutuo?
Quando decidiamo di richiedere un mutuo, dobbiamo sempre valutare i costi accessori previsti per la stipula del contratto, ossia l'istruttoria della pratica; l'assicurazione obbligatoria incendio e scoppio e oneri relativi per i servizi prestati da periti, notaio ed intermediari finanziari.
Ad indicare il costo totale del mutuo è il Taeg, ovvero il parametro che indica il tasso annuo effettivo globale. Esso comprende il tasso di interesse e diverse voci di spesa ma non annovera al suo interno le spese notarili.
QUALE TASSO SCEGLIERE: fisso, misto o variabile? | |||
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Tasso d'interesse FISSO |
Tasso fisso per tutta la durata del contratto | Tasso Eurirs | Rate più alte all'inizio: Rata+ Spread |
Tasso d'interesse VARIABILE |
Tasso fisso in base alla politica finanziaria o stabilito dalla Bce | Tasso Euribor | Rate più basse all'inizio: Rata+Spread |
Tasso d'interesse MISTO |
Tasso fisso | Tasso variabile | Rata Variabile |
Quando scegliere un mutuo a tasso fisso?
Durante il secondo semestre del 2014 è stato registrato un boom dei finanziamenti a tasso fisso grazie alla discesa dei tassi legati all'Euribor. Un periodo favorevole, dunque, per queste formule finanziarie soprattutto perché il divario, prima incolmabile, con i mutui a tasso variabile pare man mano essersi ridotto.
«In pratica i mutuatari esistenti decidono di rottamare il loro mutuo a tasso fisso beneficiando di tassi di riferimento Irs ai minimi storici e spread significativamente inferiori rispetto a quelli sottoscritti in sede di stipula, principalmente negli anni 2012 e 2013 - spiega Stefano Rossini, amministratore delegato di Mutuisupermarket.it in un'intervista a "Il sole 24 ore"-. D'altro canto, le banche stesse stanno rilanciando il prodotto mutuo a tasso fisso con nuove offerte particolarmente appetibili, che addirittura propongono - per un mutuo a 20 anni di 140mila euro, su alcuni segmenti di "clientela affluent" ad alto reddito - un tasso finito che arriva al 3,17 per cento. Per trovare offerte con tassi finiti sotto il 4% per i mutui a tasso fisso, dobbiamo addirittura ritornare all'autunno del 2010, mentre oggi tutte le banche offrono tassi fissi finiti ampiamente sotto la soglia del 4 per cento».
Mentre nel 2013 il tasso fisso rappresentava il 27,5%, nel 2014 si è aggiudicato oltre il 39%. In tempi di crisi la gente preferisce sapere con anticipo l'ammontare delle rate per evitare oscillazioni di mercato che possano provocare rate insostenibili.
Quali sono le migliori offerte del mutuo a tasso fisso?
Le migliori offerte di mutuo a tasso fisso:
- Banca Popolare di Novara: tan 3,12%,
- Che Banca: tan 3,30%;
- Deutsche Bank: tan 3,32%
In questo caso i tassi applicati fanno riferimento ad un mutuo di 100 mila euro, LTV 80% e durata 20 anni.
- Banca Popolare di Ancona: tan 3,39%;
- Che Banca: tan 3,43%;
- Deutsche Bank: tan 3,44%
Gli ultimi tre esempi riguardano un mutuo di 100 mila euro, LTV 80% e durata 30 anni.
Le differenze con il mutuo a tasso variabile. Prima di fare una scelta è opportuno conoscere entrambe le soluzioni finanziarie.
Il mutuo a tasso variabile, così come già evidentemente chiaro nel suo nome, è il finanziamento che prevede che il tasso di interesse sia dipendente dall'oscillazione di un indice finanziario di riferimento, che è generalmente l'Euribor. In base all'andamento del mercato finanziario, cambia l'ammontare della rata del mutuo. L'importo aumenta quando l'Euribor sale, mentre diminuisce quando l'indice finanziario scende. Il mutuatario che sottoscrive questo finanziamento è ben cosciente che l'importo della rata dipenderà dall'andamento del mercato riferito al periodo previsto per il pagamento della nuova rata. Solitamente le cifre iniziali delle rate di un mutuo variabile sono sempre più basse rispetto a quelle di un mutuo a tasso fisso, ma la frequenza con cui si verifica il rialzo degli indici di mercato è alquanto consistente e di conseguenza l'onere del mutuo tende ad aumentare. Questo è il motivo per il quale molti istituti di credito e società finanziarie hanno deciso di adottare nuove soluzioni di mutui a tasso variabile con la rata costante.
Vantaggi e svantaggi del mutuo tasso variabile: il confronto con il mutuo a tasso fisso
I vantaggi di un finanziamento con un tasso variabile sono legati soprattutto all'aspetto conveniente del primo periodo in cui le rate, rispetto a quello fisso, sono di importo più ridotto. Cosa vuol dire? Quando l'inflazione diminuisce, il mutuatario ne trae vantaggio in quanto la rata andrà a diminuire. Gli svantaggi: Il tasso variabile è adatto a chi non ha paura di rischiare: se il tasso d'inflazione aumenta anche la rata ne sarà influenzata e il suo importo salirà. Il valore della rata, sia in positivo che in negativo, dipenderà in ogni caso dalle oscillazioni del mercato. E' proprio questa la sua caratteristica principale e dunque la sostanziale differenza rispetto alle formule con tasso fisso, ovvero rate costanti per tutta la durata del finanziamento.
A chi si rivolge il mutuo a tasso variabile? Chi dovrebbe scegliere questo finanziamento?
Questa soluzione è sicuramente adatta a coloro che desiderano ottenere vantaggi economici in base alle dinamiche di mercato. Le persone che sottoscrivono questo tipo di mutuo a tasso variabile sono sicuramente flessibili in quanto sono ben coscienti che una situazione sfavorevole del mercato provoca un conseguente aumento della rata, ma non temono tale rischio. Insomma persone che possono, qualora ci fossero oscillazioni di mercato, affrontare tranquillamente rate dall'importo maggiorato. A prediligere i mutui tasso variabile sono maggiormente persone che vantano un reddito medio/alto e dunque una certa possibilità economica in grado di sostenere rate improvvise per un aumento dei tassi di riferimento.
Dall'unione di tasso fisso e variabile nasce il mutuo a tasso misto
In questo caso è possibile passare da fisso a variabile (o viceversa) in base alle scadenze e alle condizioni stabilite all'atto della stipula del contratto. Il mutuo a tasso misto è diviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. Il "doppio tasso" è adatto a coloro che prediligono una soluzione intermedia tra il tasso fisso e il tasso variabile, cercando così di ottenere i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno.
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