Finita in Svezia l'era del mutuo illimitato nel tempo

Un recente provvedimento legislativo preso dal governo svedese ha praticamente sancito la fine della durata illimitata nel tempo dei mutui, andando a porre un limite di 105 anni alla durata dell'ipoteca, una decisione che è stata aspramente avversata dal sistema bancario scandinavo.

La situazione italiana, per quanto riguarda i mutui finalizzati all'acquisto di una casa è molto particolare, con un mercato reso problematico da un lato dalla stretta finanziaria e dall'altro dalla recente decisione governativa di consentire il pignoramento diretto da parte delle banche verso i mutuatari che non riescano a pagare 18 rate non consecutive. Una decisione molto contestata dalle associazioni dei consumatori e dall'opinione pubblica, che vi hanno ravvisato l'ennesimo regalo al sistema bancario. Proprio per questo bisognerebbe fare un raffronto con quello che succede all'estero, partendo magari dalla Svezia.


In Svezia cosa succede?

Il Paese scandinavo, infatti, è considerato dagl addetti ai lavori una sorta di caso a parte. A rendere assolutamente particolare la situazione svedese non sono tanto le condizioni di rilascio dei mutui, cui sovrintende l'Autorità di Supervisione Finanziaria, se si pensa che ad esempio il loan to value non poteva superare il 70% del valore immobiliare e da novembre è stato portato ad un livello massimo del 50%.

E' finita in Svezia l'era dei mutui illimitati nel tempo

Del resto sono in atto alcuni mutamenti sensibili alle linee guida delle banche in tema di erogazione dei mutui, che rendono abbastanza normali queste decisioni, anche alla luce del fatto che i prezzi degli immobili non sono elevatissimi in raffronto a quelli italiani e che il livello degli stipendi e delle pensioni è abbastanza elevato.


Il rincaro dei prezzi

Si tratta in effetti di un mutamento abbastanza notevole soprattutto se rapportato al regime in vigore sino al 2010, quando non esisteva alcun limite alla durata di un mutuo e l'istituto bancario poteva addirittura anticipare in toto il valore dell'immobile. Un mutamento che gli osservatori hanno addebitato all'irrigidimento delle condizioni di offerta cui sono state costrette le banche dopo la bolla speculativa che ha colpito il settore immobiliare, con un aumento vertiginoso dei prezzi delle case, addirittura triplicati dal 1995 a oggi. A porre le baso per una situazione che ha spaventato anche i mercati finanziari sono stati in particolare due fattori: lo spostamento di grandi masse di persone verso le grandi città e una forte immigrazione.


La fine dei finanziamenti illimitati

Proprio gli interventi dei legislatori sulla durata dei mutui concessi è stato però il segno più evidente del cambiamento in atto. Una delle particolarità del mercato creditizio svedese era proprio la concessione di finanziamenti per periodi praticamente illimitati, tesa a permettere agli eredi dei mutuatari di poter estinguere nel tempo il debito contratto dai propri parenti. In base alle statistiche la durata media dei mutui in Svezia nel 2013 è ancora attestata a 140 anni, con la conseguenza che si riduceva di molto l'importo delle rate, con il trasferimento dell'onere dell'ipoteca nel tempo. Proprio questa pratica, però, a detta degli esperti, sarebbe la causa principale dell'aumento dell'inflazione e dell'indebitamento delle famiglie, oramai arrivato al 366%, il livello più alto tra tutti i Paesi dell'Unione Europea.


Le proteste delle banche

In conseguenza di ciò, un provvedimento governativo ha stabilito che la durata dell'ipoteca non potrà superare i 105 anni, un atto visto come l'unico modo per riuscire a scalfire una situazione che pesa come una cappa sulle famiglie e andare incidere sulla speculazione edilizia in atto nelle grandi città. Le banche si sono però opposte alla legge, accusandola di essere un deterrente all'indebitamento dei privati cittadini (in effetti è proprio il suo scopo) paventando al contempo il possibile rincaro dei mutui. Insomma, sembra che in Svezia il governo guardi più al bene comune che agli interessi delle banche.

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Dott. Dario Marchetti

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