Euribor e mutuo a tasso variabile: che legame c'è?
Quando parliamo di mutui a tasso variabile per l'acquisto della nostra abitazione, non possiamo non nominare il cosiddetto Euribor. Ma che cosa indica il suo valore e che tipo di legame esiste con i finanziamenti volti a realizzare il sogno della prima casa? Scopriamolo insieme.
Che cos'è l'Euribor?
Per Euribor si intende l'acronimo "Euro Interbank Offered Rate", nomenclatura atta ad indicare il tasso medio relativo all'interesse delle transazioni finanziarie effettuate in moneta unica europea dalle banche d'Europa. Si tratta, dunque, di un indice con cui si rileva la situazione di mercato. È nato nel 1999 nel momento in cui è stata introdotta la moneta unica europea in quanto si avvertì l'esigenza di creare un nuovo benchmark di riferimento, per regolare gli scambi interbancari all'interno dei paesi facenti parte dell'eurozona.
Euribor e la sua rilevazione
Questo indice viene determinato con una cadenza giornaliera dalla European Banking Federation attraverso una media fra i tassi di deposito interbancario di oltre 50 istituti di credito, comunicati su base volontaria. L'Euribor viene pubblicato quotidianamente dall'agenzia Reuters, la quale raccoglie i dati da un panel di oltre 50 banche, quelle con il maggior volume di affari nell'area euro, e provvede a calcolarne la media arrotondata al terzo decimale, dopo aver scartato il 15% dei valori più alti e più bassi. La partecipazione delle banche al panel di rilevazione è tuttavia volontaria, e i dati raccolti sono ritenuti sufficienti se alla rilevazione partecipano almeno 12 banche. Quindi non è l'effettivo tasso medio applicato sulle transazioni interbancarie, ma solo un indice di riferimento.
L'Euribor è calcolabile dunque in base alla partecipazione di almeno 12 banche e ne verranno definiti tassi su durate di tempo differenti, variabili tra una settimana e un anno.
Euribor e mutui: quale rapporto li lega ?
Dal momento che si parla di rilevazione quotidiana, l'Euribor è sicuramente un indice sempre aggiornato e dunque viene definito un parametro reale a cui gli Istituti di credito hanno deciso di fare riferimento. Non a caso è collegato ad esso il variare del tasso variabile dei mutui proposti ai clienti.
Il mutuo a tasso variabile si presenta con questa formula:
- Euribor + Spread annuo
Dove l'Euribor rappresenta la componente variabile del tasso e lo Spread la componente fissa per tutta la durata del finanziamento.
Solitamente viene utilizzato l'Euribor a scadenza 1, 3 e 6 mesi, a seconda del tipo di rateizzazione applicata e crescente con la durata del mutuo. Le oscillazioni dell'Euribor influenzano direttamente la rata del mutuo a tasso variabile ma pesano unicamente sul debito residuo poiché sarà su quest'ultimo che verrà calcolata la quota di interessi costitutiva di parte della rata.
Tipologie di Euribor
l tasso Euribor come accennato sopra è regola i valori degli interessi dei mutui a tasso variabile.
I tassi Euribor sono molteplici e sono calcolati in base alla durata:
- 1 mese
- 3 mesi
- 6 mesi
- 9 mesi
- 12 mesi
Oppure può essere stabilito con il divisore a 360 giorni, se si calcola l'anno commerciale, a 365 giorni se invece è misurato con quello solare. Il valore dell'indice varia in base all'andamento del mercato europeo ed in base alla durata, infatti, per fare un esempio, un valore dell'Euribor a 1 Mese è tendenzialmente più basso rispetto a quello di un Euribor a 3 Mesi.
Perché si parla di Euribor a un mese, due mesi?
Il periodo di riferimento del tasso Euribor dipende dalla durata del prestito interbancario. Quindi l'Euribor riferito ad un certo periodo indicherà il tasso medio con cui le banche europee si sono concesse i prestiti tra loro, con l'obbligo di restituire il prestito entro quel preciso periodo. Facendo un esempio, l'Euribor ad un mese è il tasso medio dei prestiti interbancari che vengono rimborsati entro un mese.
Cosa si intende per Euribor base 360 o 365?
Quando sentiamo parlare di Euribor a base 360 o 365 si vuole, invece, indicare il divisore per il calcolo del tasso, a seconda che sia considerato l'anno commerciale o solare. Per ottenere il tasso a 365 giorni a partire da quello a 360 basta dividerlo per 360 e moltiplicare per 365.
Riassumendo, dunque, nel momento in cui viene sottoscritto un contratto di mutuo, si indica sempre il tasso di riferimento secondo cui l'interesse viene indicizzato. Solitamente si tratta di Euribor a uno o a tre mesi, oltre anche al valore dell'indice impiegato per il calcolo della rata.
L'Euribor può essere oggetto di manipolazioni?
Questo sistema di rilevazione è spesso bersaglio di critiche e polemiche. Come già detto in precedenza, l'Euribor viene calcolato ogni giorno e viene aggiornato spesso in modo da fornire un indice preciso a cui poter far riferimento. Esso viene calcolato dall'agenzia Reuters, la quale raccoglie i dati derivanti dai flussi di oltre cinquanta banche, ovvero quelle che si caratterizzano da un maggior volume di affari all'interno dell'eurozona; una volta reperiti i dati, la stessa agenzia calcola la media arrotondata al terzo decimale, ma prima scarta dall'elenco dei dati il 15% di essi che presentano i valori più alti e più bassi.
In ogni caso ciascuna banca sceglie se partecipare o meno a tale valutazione in maniera spontanea e l'Euribor può essere calcolato prendendo come punto di riferimento già soltanto 12 istituti di credito ed è questo il motivo per cui non può essere definito come il reale tasso medio applicato sulle transazioni interbancarie, ma semplicemente un indice di riferimento. Proprio da questo scenario sorgono numerose critiche rivolte a tale sistema di rilevazione, in quanto si presta facilmente alla manipolazione da parte della banche, le quali potrebbero decidere si prestare a tassi più alti o più bassi, a seconda della propria convenienza. A tal proposito ricordiamo un'inchiesta della Procura di Trani, a seguito di un esposto presentato da alcune associazioni di consumatori, il quale mirava a colpevolizzare alcune banche che durante il periodo tra il 2007 ed il 2009 avrebbero manipolato e alterato il valore dell'Euribor. Per fornire una trattazione dettagliata in merito a questa problematica della manipolazione dell'indice Euribor, si consiglia la visione del seguente filmato che permette di far maggiore chiarezza sua vicenda delicata.
I tassi Euribor possono scendere oltre lo zero?
La probabilità che l'Euribor giunga a percentuali negative è molto improbabile, ma non è praticamente così impossibile come si intende far credere. In realtà, infatti, questa tendenza potrebbe anche essere reale e per dimostrarlo possiamo far riferimento al trend che ha coinvolto l'Euribor, con riferimento ad un mese e ad una settimana. Mentre il valore di questo indicatore riferito a trenta giorni è sceso allo 0,07%, molto vicino alla zero dunque, in riferimento a sette giorni, il medesimo indicatore si ritrova con un valore negativo, pari a -0,006%. L'Euribor a tre mesi invece si attesta a 0,04%.
Quali sarebbero le conseguenze di un indice negativo di Euribor?
Il primo effetto sarebbe un decremento della rata; tuttavia, ogni contratto di mutuo prevede determinate condizioni. C'è comunque una certa tendenza messa in atto da parte degli istituti bancari che, rinunciando al deposito di liquidità all'interno della banca di Francoforte, la BCE, acconsentono allo scambio di prestiti interbancari: in questo modo, i costi vengono sintetizzati dagli indici Euribor, portando il tutto verso soglie negative.
Cosa succede alla rata del mutuo se l'Euribor diventa negativo?
Per capire realmente il meccanismo di applicazione dell'indice Euribor sul mutuo, è opportuno leggere attentamente il proprio contratto e in caso di confusione contattare direttamente la propria banca e chiedere chiarimenti. Il primo punto da tenere bene in mente è che nei mutui a tasso variabile, la rata mensile viene calcolata in base ad una somma ricavata dallo spread più il tasso di indicizzazione, ovvero l'Euribor a uno o a tre mesi. Cosa vuol dire questo? Nel caso in cui quest'ultimo indice fosse negativo, quella che dovrebbe essere una somma si trasformerebbe in una sottrazione. Tale indice dovrebbe essere sottratto allo spread fisso, così da ottenere il tasso sul quale calcolare la rata mensile del mutuo. Si tratta però di una possibilità poco probabile, ma qualora gli Euribor a uno e a tre mesi cadessero verso indici negativi, sarebbe opportuno recarsi press gli sportelli della propria banca per leggere insieme ad un esperto il proprio contratto e chiedere chiarimenti in merito.
Calcolo del tasso Euribor: vediamo nei dettagli
Come già detto in precedenza l'Euribor viene misurato dall'European Banking Federaton e rappresenta il valore dei mutui a tasso variabile della zona Euro in contrapposizione con i valori della Banca Centrale Europea. Il calcolo del tasso d'interesse è dato dalla media ponderata dell'Euribor del mese precedente alla scadenza della rata del mutuo, pattuito nel contratto di mutuo con l'istituto di credito. Viene dunque fatta la somma dei valori Euribor del mese prima e il risultato viene diviso per i giorni di rilevazione, il risultato sarà la media ponderata (Euribor Medium Average). Dato che esistono molte tipologie di tasso Euribor (a 1,3 e 6 Mesi), esisterà una media ponderata per ognuno di questi valori. La media è resa pubblica sul sito dell' European Banking Federation (Euribor.Org)
Convenienza e vantaggi dei mutui con riferimento all'Euribor
La scelta tra un mutuo a tasso fisso e un mutuo a tasso variabile è il vero dilemma di chi deve sottoscrivere un mutuo casa ipotecario. Anche se l'Euribor è un tasso soggetto a variazioni, storicamente il tasso variabile ad esso legato è risultato più conveniente. Ovviamente le differneze si annullano quando ci troviamo di fronte ad un mutuo a lunga durata in quanto in questo caso agisce la grande forbice di variazione alla quale i tassi interbancari Euro Interbank Offered Rate devono rendere conto. Un consiglio molto quotato tra gli esperti è quello di prendere in considerazione l'ipotesi di scegliere un mutuo a tasso variabile con Cap, cioè con una soglia massima oltre la quale la rata non può andare. Infatti anche se costano leggermente di più del tasso variabile rimangono più sicuri e vengono quindi scelti da sempre più persone.
Come possiamo calcolare la rata massima del mutuo variabile con Cap?
Immaginiamo un mutuo variabile con Cap pari al 6,5% e tasso iniziale (euribor + spread) al 3,5%. Come si calcola l'importo della rata massima?
100.000 euro |
6,5% |
745.57 euro |
---|---|---|
IMPORTO DEL MUTUO | TASSO DI INTERESSE | LA VOSTRA RATA |
20 ANNI DURATA |
Se facessimo tale operazione con una semplice calcolatrice, il risultato della rata massima sarebbe di 745,57 euro ma in realtà l'importo è sicuramente maggiore, in quanto bisogna effettuare un altro tipo di calcolo. Ogni prodotto con mutuo Cap si avvale di piani di ammortamento a quote capitale prefissate alla stipula. Che vuol dire? Significa che ad ogni variazione futura del tasso, la parte della rata che subirà il ricalcolo è la quota interessi e non la quota capitale. Se vogliamo calcolare la rata massima in maniera più precisa, il calcolo sarà dunque diverso rispetto a quello effettuato in precedenza con una semplice calcolatrice. Il primo passo sarà quello di prendere in considerazione la quota capitale stipulata a cui poi bisognerà aggiungere la quota interessi calcolata al tasso Cap contrattuale.
Euribor: dove trovarlo
Le variazioni dell'Euribor possono essere quotidianamente verificate all'indirizzo www.euribor.it
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